Il 5, 6, e 7 settembre, al Museo Nazionale del Bargello di Firenze, Archètipo presenta Le Baccanti di Euripide (nuovo allestimento), traduzione di Cesare Molinari, regia di Riccardo Massai.
Il 5, 6, e 7 settembre, al Museo Nazionale del Bargello di Firenze, Archètipo presenta 'Le Baccanti' di Euripide (nuovo allestimento), traduzione di Cesare Molinari, regia di Riccardo Massai.
Una tragedia sopra cui si addensano cieli gravi e plumbei, sonorità della parola e armonie del visivo che appartengono al primitivo culturale, echi di cori che giungono dall’arcaico. La nostra paura dello sconosciuto, lo scontro fra civile e religioso, la partecipazione delle contraddizioni, non è facile raccontare e racchiudere il dionisiaco, enunciare gli infiniti temi e le altrettante antinomie de 'Le Baccanti'. Tutti ne escono sconfitti: Penteo perché rifiuta l’altro da sé, Agave e le donne perché diventate totali strumenti nelle mani del dio, Dioniso stesso che arrivato per imporre i propri riti usa mezzi umani di vendetta rivelando la sua imperfezione di semidio. Il sorriso di Dioniso lentamente contagia, fino a sorprenderci a sorridere dell’atroce, diventiamo pregni della sua contraddizione, per imparare la catarsi, l’insegnamento dalla tragedia: l’estasi può essere il fragile equilibrio raggiunto nella normalità, in assenza dei nostri eccessi. I cori vocalici curati da Gabriella Bartolomei sono il racconto di momenti nel tempo secolare di ciò che è successo, di ciò che ancora succede; sono accenti di suono, di momenti focali che, come il mito narra, avvengono ancora. Sono suono, eco, specchio nel tempo che rifrange frammenti. Echi sonori nella immobilità apparente della materia che li ricorda, materia in ascolto. La bocca aperta non articola, ha già articolato e articolerà in altra lingua in futuro, perciò rimane aperta nei sensi: la Sospensione dove tutto succede, la memoria che contempla.
Riccardo Massai rilegge 'Le Baccanti' sotto la lente di una ricerca visionaria e surreale, dove la musicalità del coro suggerisce esperimenti sonori e vocali in voga nel teatro degli anni '70 e le oniriche immagini evocate dal testo vestono le creazioni tessili di Lietta Cavalli, sorella del più noto stilista Roberto. Grandi prove d'attore, rispetto del testo, ma anche con un uso spiazzante dello spazio, dove spettatori ed attori sono spesso complici. Il racconto del coro di Gabriella Bartolomei è concepito come momento focale che oscilla tra presente e passato, contemporaneità e classicità. Il regista non si discosta dal testo, ma ricorre a un uso inedito e quasi dinamico dello spazio, officia un rito in cui gli attori si muovono inesausti, come le parole e la musica.
Musiche originali di Jonathan Faralli. Con Riccardo Massai, Sabina Cesaroni, Piera Dabizzi, Rosanna Gentili, Caterina Cidda, Samuel Osman, Bianca Papafava, Chiara Renzi, Simone Rovida, Rosa Sarti.
5, 6, 7 settembre, Museo Nazionale del Bargello, Via del Proconsolo, 4 Firenze. In caso di pioggia lo spettacolo sarà adeguato allo spazio coperto. Prevendita Circuito Regionale Box Office, Via delle Carceri 1, Firenze, tel. 055210804, http://www.boxol.it. Biglietti: intero € 15 - ridotto € 12. Informazioni: 055.621894, mail teatro@archetipoac.it, sito web http://www.archetipoac.it.
Bagno a Ripoli, 4 settembre 2013