Domenica 3 novembre 2013, alle ore 8.30, si è spento, nella sua casa di Ponte a Ema, Cesare Grifoni. I funerali avranno luogo martedì 5 novembre 2013 alle 10.30 nella chiesa di San Piero a Ema, a Ponte a Ema.
Domenica 3 novembre 2013, alle ore 8.30, si è spento, nella sua casa di Ponte a Ema, Cesare Grifoni. I funerali avranno luogo martedì 5 novembre 2013 alle 10.30 nella chiesa di San Piero a Ema, a Ponte a Ema.
Cesare Grifoni nasce il 28 agosto 1923 in una Ponte a Ema che all'epoca è ancora comune del Galluzzo e a Ponte a Ema trascorre la sua lunga ed intensa vita. Nel 2003, insieme all'inseparabile consorte Tullia, scrive il libro 'Sono nato e vissuto a Ponte a Ema. Ricordi, episodi e storie di vita di un mugnaio', in cui racconta la sua esistenza.
Figlio di mugnai (la famiglia Grifoni si dedica a questa attività fin dal '300), Cesare pratica tanti mestieri diversi: imprenditore, operaio alla Galileo, ferroviere. Contemporaneamente è impegnato nella gestione del mulino (“la prima industria operante nella zona”, scrive) insieme alla figlia e di un frantoio: in entrambi casi, è un costante innovatore di macchinari e processi produttivi. Amico d'infanzia di Gino Bartali, Cesare ha conosciuto la Ponte a Ema degli anni '30, carica “di umorismo e di spirito, capace di far ridere anche chi non ne aveva voglia”, priva di delinquenza e patria di “uomini di lotte democratiche, pittori e ciclisti che hanno dato lustro alla nostra zona”.
Il suo approccio all'antifascismo avviene in maniera autonoma, tramite la fondazione, insieme a “diciannove giovani di Firenze e provincia di età compresa fra i 18 ed i 22 anni”, della Sirli, Società Italiana Rivoluzionaria Libera Italia. È l'ottobre del 1942. Seguono poi l'arresto, la detenzione a Villa Triste, gli anni della guerra e, nel 1946, l'avvicinamento all'Anpi. Sarà Consigliere Comunale di Bagno a Ripoli dal 1964 al 1970 e Assessore dal 1970 al 1975, sempre nel mandato amministrativo del Sindaco Bruno Cocchi.
“Cesare Grifoni non è stato un militante politico 'classico' – ha dichiarato il Sindaco Luciano Bartolini -, forte delle sue tante esperienze professionali, culturali e umane, viaggiando molto in epoche in cui il turismo di massa era di là da venire e verso mete allora inusuali, dalla Svezia alla Danimarca, dall'Inghilterra alla Francia e ai Paesi dell'Est, allineati e non. Cesare è sempre stato un curioso del mondo e un uomo incline all'innovazione. Ricordo che nei dibattiti politici portava sempre la sua visione particolare e originale delle questioni, senza accodarsi mai tout court alle posizioni più in voga. Aveva poi una spiccata attitudine alle relazioni personali era un politico di grande profondità di analisi che teneva molto ai rapporti umani, per lui più importanti delle appartenenze politiche, ed era libero da ideologismi in epoche in cui le ideologie contavano ben più di ora. La sua storia lo conferma, con i suoi tanti mestieri, la sua militanza politica, il suo essere partigiano partendo da presupposti originali come l'autonomo Sirli. Nel 1982 crea la commemorazione partigiana con la scuola 'Vittorino da Feltre di Ponte a Ema, coinvolgendo in oltre trent'anni tante generazioni di giovani e giovanissimi, per i quali era il 'nonno Cesare' che insegnava loro la storia: innovativo anche qui, organizzava da sempre questa manifestazione insieme a tutte le forze politiche, con una visione unitaria anche della Resistenza che lo condusse a fondare con entusiasmo nella seconda metà degli anni '60 il Comitato Unitario di Ponte a Ema (Pci, Dc, Psi, Circolo Parrocchiale e Circolo L'Unione). Questo è il contesto in cui io stesso mi sono formato, al cospetto di un grande tessitore, di un maestro del dialogo. Sì, per me è stato uno dei grandi maestri che mi hanno aiutato e fatto crescere nel fare politica”.
Bagno a Ripoli, 4 novembre 2013