È di pochi giorni fa l'ordinanza del Tribunale di Firenze, ex art.
È di pochi giorni fa l'ordinanza del Tribunale di Firenze, ex art. 702 bis del Codice di Procedura Civile, che ha accolto in primo grado la richiesta di risarcimento dei danni patrimoniali per aver provveduto con risorse proprie, nel 2012, alla rimozione dell'amianto dall'ex fornace di Capannuccia, di proprietà della Tognozzi Building, a ciò costretto in conseguenza dell'inottemperanza della società alle disposizioni dell'ordinanza contingibile e urgente del Sindaco n. 636 del 18 novembre 2011.
“Esprimiamo soddisfazione per la sentenza e per le sue motivazioni – ha dichiarato il Sindaco Luciano Bartolini -, senza peraltro cantare vittoria, poiché siamo solo al primo grado di giudizio.
Nel 2012 ritenemmo di dover investire risorse della Comunità per la rimozione urgente dell'amianto nell'area della ex fornace, poiché eravamo in presenza di un problema sanitario e, in prospettiva, di un rischio per la salute dei cittadini, valore, quest'ultimo, che ha superato ogni altra considerazione. Fu dunque una spesa che affrontammo con convinzione, ma da recuperare a favore della collettività, che ha dovuto anticipare oltre 100mila euro a causa dell'inadempienza del privato ad intervenire nei tempi dell'ordinanza.
La situazione della Tognozzi Building non è delle migliori. C'è un concordato preventivo con vari creditori ed è all'interno di tale contesto e dei suoi sviluppi che sta la risposta alla domanda se e quando torneremo in possesso della somma anticipata o solo di una sua parte. Quanto alle prospettive future di quello spazio, è già previsto da anni e presentato a Capannuccia in più incontri pubblici che il complesso industriale esistente sia demolito e che lì sorga un insediamento residenziale. I lavori però potranno iniziare solo dopo la realizzazione della Variante di Grassina. In ogni caso, gli interventi urgenti in esecuzione in danno della proprietà effettuati dal Comune e l'avvio del recupero pianificato per Capannuccia non hanno collegamenti diretti fra loro.
È comunque molto importante che, alla prima tappa del percorso, la questione di principio sulla sicurezza dei cittadini e dell'ambiente sia stata riconosciuta: significa che eravamo nel giusto quando firmammo l'ordinanza con cui si stabiliva che la proprietà della struttura dovesse accollarsi le spese per la rimozione dell'amianto. L'augurio è che non ci siano sorprese nel cammino successivo della vicenda.
Luciano Bartolini, Sindaco di Bagno a Ripoli”
Bagno a Ripoli, 6 febbraio 2014