In un momento di grave difficoltà economica per i cittadini e per i Comuni che vedono ridursi le proprie risorse e sono costretti a operare tagli, è ancora più necessario individuare e perseguire l'elusione e l'evasione fiscale.
In un momento di grave difficoltà economica per i cittadini e per i Comuni che vedono ridursi le proprie risorse e sono costretti a operare tagli, è ancora più necessario individuare e perseguire l'elusione e l'evasione fiscale.
A tal fine il Comune di Bagno a Ripoli ha disposto che, nel caso di persone coniugate o conviventi ma con residenze diverse, l'Ufficio Anagrafe accerti la dimora abituale e proceda secondo quanto previsto dalla legge. I comportamenti scorretti sono segnalati all'Ufficio Tributi per gli approfondimenti di legge e, in presenza degli estremi per procedere, alla competente Agenzia delle Entrate: si dà in tal modo seguito a quanto stabilito dalla legge n. 248/2005, che ha previsto la collaborazione tra Comuni e Amministrazione finanziaria nella lotta all'evasione fiscale e l'effettuazione di opportune segnalazioni, fra le quali rientrano anche quelle sulle residenze fiscali. Per meglio chiarire il senso dell'operazione, spieghiamo la differenza tra residenza e domicilio, e il significato di famiglia anagrafica, concetti che spesso vengono confusi anche in buona fede e sui quali agisce chi intende aggirare alcuni obblighi fiscali.
Per il Codice Civile (art. 43) la residenza è il luogo di dimora abituale, dove abitualmente si esplica la vita familiare e sociale: il concetto di residenza è dunque distinto da quello di domicilio, che indica invece il luogo dove si svolgono gli affari e gli interessi del soggetto e che pertanto coincide di solito con il luogo di lavoro. La residenza è dunque una situazione di fatto e la semplice dichiarazione resa da un soggetto all'ufficiale dell'anagrafe di non voler risultare residente in un certo Comune o viceversa di voler risultare residente non è di per sé sufficiente a determinare la cancellazione o l'iscrizione nell'anagrafe: il soggetto deve instaurare una situazione di fatto conforme a tale dichiarazione e l'ufficiale d'anagrafe deve provvedere alla regolare tenuta dell'anagrafe della popolazione residente ordinando gli accertamenti per appurare la verità delle posizioni anagrafiche denunciate dagli interessati e indagando per accertare le contravvenzioni alla legge.
Il regolamento anagrafico definisce poi la famiglia anagrafica come un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune. Il Codice Civile ribadisce ulteriormente tale concetto per le persone coniugate, che hanno obbligo di convivenza (artt. 143 e 144). Inoltre, anche una sentenza della Cassazione del 2010 ha ribadito che marito e moglie non separati non possono accedere ad agevolazioni su due immobili se, violando l'obbligo di convivenza stabilito dal Codice Civile, acquisiscono o mantengono la residenza in abitazioni diverse.
Gli accertamenti sulla residenza e sulla famiglia anagrafica compiuti dall'ufficiale d'anagrafe sono quindi una utile base di partenza per combattere elusione ed evasione fiscale e per tutelare l'equità fra i cittadini per quanto riguarda tasse e tributi.
“Anche questi interventi vengono effettuati dal nostro Comune sempre nell'ottica della trasparenza e della correttezza – hanno dichiarato il Sindaco Luciano Bartolini e l'Assessore alle Politiche Finanziarie e Bilancio Francesco Casini -. In questo caso si tratta di combattere forme dirette e indirette di evasione fiscale e ci fa piacere apprendere dal Sole 24 Ore che il Governo, nel testo di legge sull'Imu, ha intenzione di applicare le agevolazioni nel pagamento del nuovo tributo per l'abitazione principale solo se il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente nella stessa abitazione. Questi indirizzi rafforzano anche la nostra azione per la legalità e l'equità”.