Il Comune di Bagno a Ripoli aderisce al primo “sciopero” dei Sindaci d'Italia indetto dall'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per il 15 settembre 2011, quando tutti i Municipi d’Italia protesteranno contro gli effetti della manovra del Governo.
Il Comune di Bagno a Ripoli aderisce al primo “sciopero” dei Sindaci d'Italia indetto dall'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per il 15 settembre 2011, quando tutti i Municipi d’Italia protesteranno contro gli effetti della manovra del Governo.
I Sindaci, contestualmente, restituiranno ai Prefetti le proprie deleghe sulle funzioni di anagrafe. Alla mobilitazione, alla quale hanno aderito anche Conferenza delle Regioni e Upi (Unione delle Province Italiane), si uniranno una serie di altre iniziative, tra le quali il ricorso alla Corte Costituzionale contro gli articoli 4 e 16 della manovra, ovvero quelli che obbligano i Comuni alla dismissione delle società partecipate e che intervengono sull’organizzazione istituzionale dei Comuni.
“La decisione unanime del Direttivo nazionale dell'Anci recepisce pressioni e osservazioni provenienti da tutti i Comuni italiani per la drammatica situazione in cui si trovano – ha dichiarato il Sindaco Luciano Bartolini -. Noi, con il nostro 'sciopero', non neghiamo certo che vi sia una grave crisi economica, ma sottolineiamo che le misure adottate dal Governo sono inefficaci (nel 2011 siamo già alla quinta manovra con tagli che si cumulano) e tendono solo a scaricare su Aziende, Cittadini, Comuni, Province e Regioni errate scelte di politica economica e di risanamento. La maggior parte dei Comuni italiani sono stati obbligati ad avere avanzi di amministrazione che devono reimpiegare solo nell'estinzione anticipata di mutui e non possono reinvestire: a Bagno a Ripoli nel 2010 si è trattato di 3 milioni e 300mila euro. E questo è solo un esempio. Tardi, ma meno male che se ne sono resi conto anche Sindaci e Presidenti di Regione del Centrodestra come Alemanno, Formigoni e Polverini, nonché àmbiti dello stesso Centrodestra! C'è poi il drammatico problema dei servizi che stiamo evidenziando in maniera chiara proprio con lo 'sciopero' – prosegue il Sindaco Bartolini -: i servizi essenziali rischiano di chiudere. Il sociale, la scuola e la sanità hanno già avuto colpi grossi: stiamo facendo i salti mortali, ma ci hanno praticamente azzerato la possibilità di realizzare opere pubbliche. Noi non chiediamo di tornare a tre o quattro anni fa, sappiamo che la crisi è gravissima, ma proprio per contrastarla equamente chiediamo di spendere le risorse che abbiamo, chiediamo cioè autonomia e responsabilità e invece la legge non fa differenza fra Comuni economicamente sani e Comuni in dissesto! Noi vogliamo autonomia, e se poi sbagliamo le nostre scelte, che ci siano controlli rigorosi e che i cittadini ci giudichino: siamo pronti a prenderci tutte le nostre responsabilità. Quella del 15 settembre – conclude Bartolini – sarà nel suo genere una giornata speciale: abbiamo già informato il Prefetto che, in quel giorno, le funzioni del Sindaco in qualità di ufficiale del Governo, attraverso gli uffici comunali, riguardanti stato civile e anagrafe potranno subire sospensioni temporanee. È la prima volta nella storia della Repubblica che tutti i Comuni restituiscono le deleghe: anche se accade solo un giorno, è un evento epocale. Il 15 il Comune sarà aperto ai cittadini e il Sindaco e gli Amministratori illustreranno per tutta la giornata gli effetti negativi sui servizi comunali delle norme della manovra economico finanziaria approvata dal Senato. I cittadini siano con noi perché questa nostra lotta è per loro e per la qualità della vita della nostra Comunità. Vi aspettiamo, venite a trovarci, naturalmente per discutere di questi problemi vitali per il prosieguo della nostra attività. Per questioni amministrative o personali ci sono altri momenti”.