Solo la scorsa settimana e su sollecitazione di Consiglio d’Istituto e Comitato Genitori I.C. Caponnetto, si apprende informalmente che i lavori di miglioramento energetico e acustico, previsti quest’estate alla scuola primaria Michelet di Antella saranno realizzati solo in parte.
I lavori avrebbero dovuto comprendere l’adeguamento e sostituzione degli infissi esterni, delle pavimentazioni con materiali antiscivolo, la realizzazione della controsoffittatura e la nuova illuminazione: in realtà, nelle prossime settimane dovrebbero essere rifatti i pavimenti al piano terra e la sola imbiancatura interna, mentre i controsoffitti e gli altri lavori per l’isolamento termico saranno rimandati, senza ancora un cronoprogramma preciso, a Natale ed all’estate prossima. Le ragioni sono legate ad aspetti burocratici, spiega l’Amministrazione, perché la ditta che dovrà eseguirli, ha ritardato nel produrre la documentazione necessaria, prima dell’avvio dei lavori.
Certamente, verificheremo lo stato degli appalti. Ma proprio il mancato inizio dei lavori focalizza l’attenzione su una questione precisa: all’Istituto e alle insegnanti era stato chiesto di liberare gli spazi per il 16 giugno. Da allora, niente: non una comunicazione di ritardo, quantomeno di incertezza sul cronoprogramma. Tanto è vero che i genitori, attraverso i loro rappresentanti, si sono mossi per chiedere spiegazioni. Così come ha fatto il Dirigente scolastico.
Da tale mancanza di comunicazione, che sembra “cronica” per questa amministrazione (vedi i casi della chiusura delle aule a Croce, per alcune fessurazioni presenti nel pavimento e cadute di intonaco, a maggio 2016, o dei lavori alla palestra della “Granacci”, iniziati con un preavviso brevissimo e senza aver individuato luoghi alternativi per svolgere l’attività di Educazione fisica) nasce però un’altra riflessione: ma questi interventi di edilizia scolastica, quanto sono programmati con gli Istituti? Sulla scorta di quanto accaduto, negli anni scorsi, nel Comprensivo “Mattei”, prima I. C. “Bagno a Ripoli Capoluogo”, dove è stato contestato l’alleggerimento del plesso di Croce a Varliano, sembra ancora che i lavori edili siano frutto di scelte estemporanee, imposte e non proposte.
Sulla “Michelet”, ad esempio, ci risulta che docenti e Dirigente avessero richiesto con maggior urgenza la risistemazione del giardino retrostante, per renderlo idoneo e più sicuro per i ragazzi: certo, questo intervento dovrebbe essere realizzato in autunno, in accordo con la scuola.
Ma andiamo ad approfondire gli annunci del Sindaco: a marzo 2017, si dice che arriveranno 450 mila euro per i lavori di miglioramento energetico ed acustico della “Michelet”, perché è questo tipo di intervento che permetteva l’operazione Sbloccascuola 2017. Poi, il 27 maggio scorso, viene diffuso una video-animazione della riqualificazione del giardino esterno della scuola, annunciando un investimento di 150 mila euro, che non sono neppure ancora stanziati in bilancio.
La scuola peraltro aveva richiesto, quale unico intervento necessario sull’edificio, la sistemazione delle facciate esterne della “Michelet”.
Mi pare, allora, che ci sia un po’ di confusione di fondo: come si può pensare di mettere in cantiere degli interventi senza tenere in considerazione, prima di tutto, le esigenze manifestate dalla scuola, e senza avere una chiara visione della situazione didattica e della presenza di docenti e alunni?
Ora, si è verificato questo empasse nei lavori alla “Michelet”, ma questo modus operandi si rivela, ad esempio, anche negli annunciati lavori di adeguamento sismico per la “Redi” (per il momento, slittati al 2018), nelle scelte che riguardano il futuro della scuola di Croce, etc…
Senza condividere l’utilità degli interventi edili, senza un coinvolgimento nella loro programmazione, saranno solo imposizioni, che Dirigenti, docenti e famiglie non capiranno! Al di là degli investimenti tanto sbandierati.
Sonia Redini
Consigliera del Gruppo “Per Una Cittadinanza Attiva – Bagno a Ripoli”