Entra nel vivo la progettazione per l’ampliamento e la riqualificazione della scuola secondaria di primo grado di Ponte a Niccheri: la giunta approva lo studio di fattibilità tecnica-economica, la parola d’ordine è sostenibilità
I nuovi edifici sorgeranno intorno ad un’agorà, nel piazzale alberi al posto del cemento, tre nuovi campi per lo sport, mini-eolico sul tetto e collegamenti con la Biblioteca per una vera “Cittadella dei Saperi”. Previsto un investimento da 5,2 milioni di euro. Prossimo step il bando pubblico per la progettazione esecutiva e definitiva, obiettivo iniziare i lavori nell’estate 2021
Un nuovo auditorium da cento posti per ospitare iniziative e assemblee, dodici nuove aule e otto laboratori in più, due dedicati alla musica e dotati di sale di registrazione, aperti a tutti durante il pomeriggio come un vero e proprio Spazio-giovani, un moderno Civic center dove ragazze e ragazzi di ogni età posso ritrovarsi insieme, studiare, dare sfogo alla creatività. L’edificio di nuova costruzione, che avrà la forma di una “elle” e sorgerà su due piani per quasi 2700 mq di superficie, si svilupperà intorno ad un’agorà centrale con alberature e aiuole, nuovo crocevia e baricentro della vita della comunità scolastica. All’interno, ogni spazio sarà funzionale all’attività didattica, corridoi compresi, non più semplici luoghi di passaggio ma vissuti appieno dagli studenti e attrezzati con tavoli e sedute. L’ecosostenibilità sarà la cifra principale della nuova scuola Redi: dall’installazione di pannelli termo-solari e un sistema di micro-eolico sul tetto dell’edificio fino al riuso delle acque piovane, il risparmio energetico sarà il faro della progettazione. All’esterno, nasceranno tre nuovi campi esterni polifunzionali per il basket, la pallavolo e il calcetto, e nel piazzale d’accesso prato e alberi prenderanno il posto del cemento per creare aule “green” a cielo aperto. Il tutto sarà collegato armoniosamente con la vicina Biblioteca comunale attraverso percorsi pedonali alberati che disegneranno una vera e propria “Cittadella dei Saperi”, che valorizzerà l’area verde e il giardino sul retro della Biblioteca oggi sottoutilizzati.
Prende forma il volto della nuova scuola secondaria di primo grado “Francesco Redi”: la giunta comunale ha approvato lo studio di fattibilità tecnica-economica realizzato dall’Ufficio lavori pubblici di Bagno a Ripoli per l’intervento di ampliamento e riqualificazione del complesso scolastico di via di Belmonte. Il passo successivo dopo l’intervento di ristrutturazione e di efficientamento energetico dell’ala est terminato nel dicembre scorso. Adesso un ulteriore importante investimento da parte del Comune, pronto a mettere in campo oltre 5,2 milioni di euro per rendere la Redi più grande, moderna, sostenibile e funzionale. Accanto al progetto preliminare, l’amministrazione ha previsto la road map per avviare i lavori nell’estate 2021. La prossima tappa sarà la pubblicazione del bando per la progettazione esecutiva e definitiva prevista per l’autunno.
Lungo tutto il percorso il Comune avrà il suo fianco Cassa Depositi e Prestiti, che con i suoi professionisti fornirà all’amministrazione una costante consulenza tecnico-amministrativa a supporto degli interventi. E una collaborazione arriverà dall’Istituto nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa Indire, che ha condiviso con il Comune le indicazioni proposte dal Manifesto “Spazi 1+4” per la realizzazione di una scuola innovativa dove ogni spazio è concepito come luogo di apprendimento.
“Si tratta del maggiore intervento di edilizia scolastica tra i tanti realizzati finora dalla nostra amministrazione – spiega il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini -. Sarà un investimento sulle nuove generazioni, sulle conoscenze, sui saperi, sulla formazione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze. La scuola Redi diventerà davvero un esempio per l’edilizia scolastica a livello metropolitano, per molti motivi. Per la collaborazione innovativa tra enti come il nostro Comune, la Cassa Depositi e Prestiti e Indire, che hanno scelto di supportare l’amministrazione valutandone positivamente la progettualità e che ringrazio profondamente. Per il coinvolgimento diretto della scuola e della comunità scolastica in quella che sarà una vera e propria progettazione partecipata. E per numerosi elementi progettuali, dall’attenzione ai temi della sostenibilità alla concezione degli spazi come cardine dell’attività educativa, che renderanno la scuola all’avanguardia, uno dei nostri fiori all’occhiello”.
La scelta progettuale di realizzare un nuovo edificio per la scuola Redi risponde anche alla necessità di interferire il meno possibile con lo svolgimento dell’attività scolastica. Al termine dei lavori si provvederà alla riqualificazione dell’ala ovest, dove verranno collocati gli uffici dirigenziali e amministrativi, con modalità e tempistiche ancora allo studio dell’amministrazione.
“Con il progetto della nuova Redi a Bagno a Ripoli – dice l’assessore alla scuola Francesco Pignotti - costruiamo davvero la scuola del futuro. Avremo un edificio completamente nuovo e sostenibile dal punto di vista ambientale, con 12 nuove aule, 8 aule laboratorio, una agorà interna all’aperto dove i ragazzi potranno trascorrere la ricreazione, 3 nuovi campi sportivi multidisciplinari, e soprattutto un nuovo auditorium da 100 posti con due sale registrazioni e sale musica che al pomeriggio resteranno aperti. Questo sarà il vero e proprio ‘Centro giovani’ del Comune di Bagno a Ripoli. È una scuola che si apre alla comunità rispettando l’ambiente, grazie a un mini-impianto eolico che troverà posto all’interno della scuola. La scuola sarà inoltre connessa al nuovo sistema di piste ciclabili che collegheranno tutte le principali frazioni del territorio. Questo è l’investimento più importante del nostro mandato e abbiamo deciso di farlo sulle nostre priorità: sulla scuola, sui giovani, sul futuro”.
“La nuova scuola Redi nascerà – spiega la dirigente scolastica del’Istituto comprensivo Caponnetto, Maria Luisa Rainaldi – sulla base di una riflessione e una progettazione condivisa tra comunità scolastica, amministrazione ed enti come l’Indire e la Cassa Depositi e Prestiti, sulla funzionalità degli spazi e la loro destinazione d’uso, con la convinzione che siano elementi fondanti della qualità didattica. Credo sia stata tracciata una direzione positiva e che si possa proseguire su questa strada anche per interventi futuri”.
“Come Cassa Depositi e Prestiti siamo felici di contribuire alla realizzazione della nuova scuola Redi, il cui progetto mette al centro un tema per noi di fondamentale importanza come quello della sostenibilità. Infatti, grazie anche alle competenze messe a disposizione da CDP, il Comune di Bagno a Ripoli potrà fruire in tempi rapidi di una scuola moderna, sicura, efficiente e didatticamente innovativa. Investire sulle infrastrutture scolastiche significa per Cassa Depositi e Prestiti investire sul futuro e sulla ripresa del Paese. La scuola Redi rappresenta un ottimo esempio del tipo di interventi che intendiamo sostenere”, dichiara Tommaso Sabato, direttore Cassa Depositi e Prestiti Infrastrutture e Pubblica Amministrazione.
“Nel progetto di ampliamento e ri-organizzazione degli spazi della scuola Redi – conferma il dirigente di ricerca Indire Samuele Borri - abbiamo visto l’opportunità per sviluppare alcune direttrici ricavate dal lavoro di ricerca condotto dal team Indire negli ultimi anni. Il manifesto ‘1+4’ propone un modello di scuola aperto al territorio in un’ottica di interscambio di servizi tra scuola e comunità. Si tratta oggi di progettare dei moderni Civic center aperti alla cittadinanza in grado di ospitare eventi e offrire servizi al territorio. Gli studenti sono al centro di questo nuovo progetto. Il modello con aule e corridoi di passaggio è ormai superato da una idea di scuola che si sviluppa idealmente attorno ad una agorà che si pone come cuore della comunità. Il superamento della ‘zona di passaggio’ prevede spazi vivibili e abitabili in ogni momento della giornata: ambienti informali ospitano i ragazzi anche al di fuori del tempo della lezione nei momenti di socialità o di studio individuale o in gruppo. L’emergenza odierna dimostra ancora una volta che adattabilità e apertura degli spazi sono soluzioni vincenti non solo per esigenze pedagogiche e didattiche ma anche per far fronte a un futuro che spesso non risulta prevedibile in base ai tradizionali modelli organizzativi”.
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Bagno a Ripoli, 30 luglio 2020